Brierley Saroo - 2013 - La lunga strada per tornare a casa by Brierley Saroo

autore:Brierley Saroo
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788865972694
editore: Fabbri
pubblicato: 2014-06-09T22:00:00+00:00

8

La ricerca

Nessuno sa meglio di me che la vita può avere svolte improvvise e inaspettate. Eppure, molte cose mi colgono ancora di sorpresa e, anche se forse sono più bravo di altri ad affrontare le novità – una nuova professione, un trasferimento, un colpo di fortuna –, le emozioni forti mi travolgono come succede a chiunque altro. Forse addirittura in modo più violento.

Il lavoro con papà andava benissimo, mentre il rapporto con la mia ragazza si fece burrascoso e arrivammo a una difficile rottura. Fui io a lasciarla, ma mi ritrovai solo e pieno di risentimento. Tornai a vivere dai miei e attraversai un periodo buio in cui provavo sentimenti contrastanti: rifiuto, delusione, amarezza, solitudine e senso di fallimento. A volte non riuscivo ad andare in ufficio, oppure commettevo qualche errore perché ero sempre distratto. I miei genitori si chiedevano preoccupati quando sarei tornato il ragazzo ottimista e pronto a guardare avanti che ero sempre stato.

Per fortuna, negli anni mi ero fatto tanti buoni amici. Un giorno, per caso, incontrai Byron, un ragazzo che avevo conosciuto quando lavoravo nei bar e nelle discoteche. Chiacchierammo un bel po’ e, alla fine, mi propose di trasferirmi a casa sua per qualche tempo. Accettai. Era diventato medico, e in quel periodo mi presentò molte persone nuove. In breve tempo la sua gentilezza e la possibilità di vedere facce diverse mi aiutarono a riprendermi. Se la famiglia era la cosa più importante della mia vita, ora avevo la prova che gli amici venivano subito dopo.

Byron usciva spesso e mi piaceva unirmi a lui ogni tanto, ma ero anche felice di starmene per i fatti miei. Non ero più depresso, però continuavo a ripensare alla rottura con la mia ragazza e mi chiedevo come trovare la mia dimensione adesso che non ero più parte di una coppia. Anche se non credo che la mia infanzia abbia inciso in negativo o in positivo, questo momento di difficoltà mi portò comunque a riflettere sulla mia identità e, di conseguenza, sull’India.

A casa di Byron c’era una connessione veloce e io avevo un portatile nuovo. Anche nei periodi in cui non pensavo che ricostruire il mio passato fosse una priorità, non lo avevo mai dimenticato, né accantonato. Negli ultimi tempi, poi, grazie al lavoro nell’attività di famiglia, mi sentivo ancora più vicino ai miei genitori; anzi, mi sembrava quasi di ripagarli di tutti i loro sforzi, e questo pensiero mi diede la sicurezza necessaria ad affrontare i rischi di una nuova ricerca. Sì, avevo tanto da perdere – ogni fallimento avrebbe intaccato la certezza dei miei ricordi –, ma anche tanto da guadagnare. Mi chiesi se non stessi evitando di proposito di ricominciare a cercare, e se questo non mi stesse impedendo di vivere la mia vita. In fondo, non stavo forse rifiutando di mettermi sotto con impegno, come all’epoca della mia «ribellione» adolescenziale? E se ci fosse stata anche solo la minima probabilità di riuscire? Come potevo rinunciare alla possibilità di scoprire da dove venivo, o addirittura di

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